Elena Marotta mette a segno altre numerose affermazioni nei concorsi letterari nazionali, con nuove opere inedite di prossima pubblicazione.
Il primo successo, in ordine di tempo, è stata la Menzione Speciale al Primo Concorso Letterario “Il Narratore” indetto dal Centro Studi “Tindari Patti” a Patti, in provincia di Messina per la sua opera inedita “Superbia” lo scorso 24 aprile 2016. Il racconto, ambientato nel contesto Carnevale di Cento e di prossima pubblicazione, si inserisce nell’ormai consolidato filone della scrittrice, incentrato sulla valenza dei sentimenti e dell’approfondimento introspettivo e fortemente caratterizzante dei personaggi dell’opera di Elena Marotta, pure – per quanto riguarda “Superbia” ambientato in un contesto inusuale (ovvero il Carnevale) ma che nei fatti è solo un “pretesto” per l’autrice onde affrontare l’argomento che da sempre l’ha caratterizzata, ossia il difficile rapporto dell’essere umano con i propri sentimenti. Elena, poi, si è affermata con il racconto breve inedito “Edvige” alla XIX edizione del Concorso letterario “Les Cahiers du Troskij Cafè” “Il mio piccolo Gatto!” tenutosi a Monterondo, in provincia di Roma, dove lo scorso lo scorso 7 maggio 2016 ha ottenuto il terzo premio. Inoltre la scrittrice sarà il prossimo 21 maggio a Genzano di Roma, per la proclamazione dei vincitori del XX Concorso Letterario Nazionale “Mario Dell’Arco” indetto dal Centro Culturale Giuseppe Gioacchino Belli, per il quale ha ricevuto la chiamata di finalista. Visibilmente – e comprensibilmente – soddisfatta la autrice, che anche con le nuove produzioni sta trovando conferme di critica nel valore delle proprie opere: “Se è vero – ha dichiarato Elena Marotta – che chi ama scrivere lo fa soprattutto per sé, è altrettanto vero che il trovare conferma e apprezzamento di critica per la propria opera è una esperienza davvero emozionate. Purtroppo, per impegni pregressi, non ho potuto partecipare alle premiazioni che si sono tenute a Patti e a Monterotondo. Ringrazio comunque chi con pazienza e impegno si carica dell’onere di organizzare e portare a termine un concorso letterario, dando modo a noi autori di esprimerci nonché chi è riuscito, quantomeno ad uno di questi – ovvero quello di Monterotondo – a sostituirmi per il ritiro del premio, ossia il mio carissimo amico Francesco Ricciardi “