Sono 7.070 le firme raccolte in soli 20 giorni e protocollate questa mattina in Regione, per dire “no” a qualsiasi ipotesi di ridimensionamento dell’Ospedale di Cento e, contestualmente, per chiedere all’esecutivo targato Bonaccini una inversione di marcia, rispetto alle politiche di sanità regionale condotte nel corso degli anni. A chiedere il cambio di passo sono stati Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, con anche la lista civica “Avanti Cento”. Tutti schierati, nelle piazze e nei gazebo, per questa raccolta firme che, in appena tre settimane, ha portato a raccogliere più di settemila sottoscrizioni nel territorio centese. «Dopo mesi in cui si è negata l’evidenza – è il messaggio corale uscito dai promotori della petizione – si è ammesso il rischio concreto di perdere servizi essenziali come il Pronto Soccorso e il Punto Nascite, per fare due esempi, nonché una riduzione dei servizi ospedalieri. Preoccupazioni che avevamo espresso anche nel corso dei consigli comunali di marzo e che sono risultate fondate». Tra i presenti alla consegna delle firme c’erano i Capogruppi Matteo Rancan (Lega) Marta Evangelisti (Fdi), Valentina Castaldini (Forza Italia) e il consigliere regionale Fabio Bergamini (Lega) ed i vari esponenti della politica locale centese promotori della iniziativa: l’ex sindaco Fabrizio Toselli, Beatrice Cremonini, Bruno Gerlando (Avanti Cento), Francesca Caldarone, Alessandro Guaraldi (Fdi), Luca Cardi e Alex Melloni (Lega) nonché Fausto Pareschi (FI). “Avremmo potuto continuare con la raccolta firme ma, forti del gran numero di sottoscrizioni e vista l’imminente decisione sulla riorganizzazione del nostro nosocomio, abbiamo deciso di agire prima che la riforma ospedaliera diventi definitiva.
I tempi fanno la differenza in queste decisioni. In poco tempo la risposta dei cittadini è stata esemplare. Per questo, ringraziamo i tanti volontari che hanno raccolto le firme e gli esercizi commerciali che hanno aderito alla sottoscrizione, mettendo a disposizione i moduli nei loro negozi. Rammaricati del fatto che tra le tante sottoscrizioni manchi proprio quella del primo cittadino Accorsi. Questo non è soltanto un messaggio alla Giunta regionale contro il depotenziamento dell’Ospedale di Cento – viene precisato – ma anche un “no” forte alla politica condotta in Emilia-Romagna in materia di sanità, che ha penalizzato sin qui i piccoli ospedali, concentrando i servizi sui grandi Hub. Se un insegnamento è arrivato dalla pandemia, è proprio l’esigenza di investire risorse per rendere funzionali ed efficienti i piccoli ospedali del territorio».