E’ in corso la ristrutturazione del cimitero di Pieve di Cento, un paese di settemila abitanti in provincia di Bologna. E l’idea è quella di montare in una cappella non consacrata un sistema di oscuramento motorizzato con teli di tessuto che consentiranno, all’occorrenza, di coprire temporaneamente le immagini sacre e le tombe di famiglia situate all’interno. Questo, spiega il giornalino del Comune, per permettere la celebrazione di riti o cerimonie laiche, per non credenti o di altre fedi. E immediata, in piena campagna elettorale, scatta la reazione di Forza Italia con il deputato Galeazzo Bignami “Oscurare i simboli cattolici nei cimiteri per non disturbare le altre religioni. Ecco l’ultima trovata dei sinistrati che per non mancare di rispetto alle altre religioni offendono i valori cristiani “.
Il sindaco dem Sergio Maccagnani non ci sta e rimanda al mittente le accuse: “Bignami dovrebbe sapere che come amministrazione abbiamo in questi anni a Pieve contribuito a ricostruire tre chiese lesionate dal sisma del 2012, insieme alla salvaguardia del nostro crocifisso e delle opere d’arte che erano all’interno della Collegiata crollata nel 2012 dopo il sisma. Noi siamo stati sempre a fianco della parrocchia di Pieve in questi anni nella ricostruzione dopo il terremoto”.
Per quanto riguarda il cimitero, la ristrutturazione non coinvolge solo la cappella. Si tratta di un progetto di ampliamento che prevede la realizzazione di 600 nuovi loculi, 474 nuovi cinerari, 160 ossari e 60 nuove tombe di famiglia. “Un progetto importante – dice il sindaco – in questo ambito il tecnico incaricato ha ipotizzato la possibilità di inserire nella cappella del cimitero, che non è mai stata consacrata, un sistema a tendine che all’occorenza possa rendere la cappella uno spazio bianco. Non stiamo parlando di funerali di musulmani che hanno cimiteri a loro dedicati non a Pieve”. Il progetto esecutivo non è stato ancora presentato. “Questa estate l’amministrazione potrà presentarlo e condividerlo con tutta la comunità e con con i proprietari delle tombe di famiglia – conclude Maccagnani – Invito quindi Bignami a non utilizzare i defunti e simboli religiosi per fare propaganda politica. Sarà la nuova amministrazione insieme alla comunità a fare le scelte piu opportune per Pieve”. Fonte LA REPUBBLICA