Nella giornata di ieri, nei territori di Macerata, Treia e Ferrara, questo Comando Provinciale, con un dispositivo composto da oltre 100 Carabinieri, con l’ausilio di unità antidroga del Nucleo CC Cinofili di Pesaro e del velivolo del 5° Nucleo Elicotteri CC di Pescara, ha dato esecuzione a una misura cautelare – sia ordini di Custodia in Carcere sia Obbligo di Dimora e Obbligo di Presentazione alla P.G. – emessa dal GIP del locale Tribunale nei confronti di cittadini nigeriani.
Gli investigatori del Reparto Operativo di Macerata unitamente a quelli dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Tolentino, nello sviluppo delle indagini svolte a seguito dell’omicidio di Pamela Mastropietro del 30 gennaio scorso, mediante investigazioni di tipo tecnico e tradizionale acquisivano gravi indizi di colpevolezza, per il reato di concorso in spaccio continuato di sostanze stupefacenti,a carico di alcuni cittadini di nazionalità nigeriana, depositando la relativa informativa di reato con richiesta di applicazione di provvedimenti restrittivi della libertà personale. Il Tribunale di Macerata, concordando pienamente con le risultanze investigative prodotte dai Reparti Operanti, ha accolto la richiesta, emettendo la citata misura cautelare.
Si precisa che tra i soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi della libertà personale figurano anche OSEGHALE Innocent (attualmente detenuto presso il carcere di Forlì, recentemente rinviato a giudizio per l’omicidio di Pamela- il cui processo secondo rito ordinario si celebrerà il prossimo febbraio), AWELIMA Lucky e LUCKY Desmond (entrambi detenuti presso il carcere di Ferrara e già coinvolti in un’altra operazione di p.g. antidroga condotta dal locale Reparto Operativo, a seguito della quale il 17 ottobre scorso il competente GUP del Tribunale di Macerata – secondo rito abbreviato – ha emesso sentenza di condanna in primo grado ad anni 8 di reclusione per il primo e ad anni 6 per il secondo, prevedendo per entrambi l’espulsione dal territorio nazionale a pena espiata).
Pertanto, nella giornata di ieri, i militari operanti procedevano a notificare:
- Ordinanza di custodia cautelare in carcere a n.4 cittadini nigeriani (tra cui sono compresi Awelima LUCKY e Lucky DESMOND);
- Obbligo di Dimora e di Presentazione di P.G. a n.2 cittadini nigeriani (tra cui l’OSEGHALE Innocent).
Nel dettaglio, l’attività degli inquirenti ha permesso di ricostruire una fitta rete di cittadini stranieri – per la gran parte nigeriani – che si erano spartiti la piazza dello spaccio di stupefacenti (principalmente di eroina) suddividendo la città di Macerata in 3 aree (nord-zona Santa Croce, centro-zona Giardini Diaz e sud-zona Ospedale), con l’accordo rigoroso di non invadere l’altrui territorio.
L’intera attività di polizia giudiziaria – consistita in numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, supportati anche da attività tecniche (intercettazioni e accurate analisi di tabulati telefonici) – ha quindi consentito di fare luce su un sistema di spaccio, che altrimenti sarebbe rimasto sommerso.
La filiera dello spaccio era basata sostanzialmente su una gestione a cascata ove, l’indagato principale provvedeva alla cessione dello stupefacente sia in prima persona che avvalendosi di altri suoi connazionali (di volta in volta diversi), i quali, come costante modus operandi, nascondevano in bocca le dosi di eroina per poi consegnarle ai clienti dopo averne riscosso il pagamento.
Generalmente ogni dose era da mezzo grammo ciascuna e veniva venduta al prezzo di 30/35 €. Il dato di rilievo, che conferisce spessore all’indagine, consiste nell’aver ricostruito un copioso spaccio al dettaglio di circa 2.800 cessioni per complessivi 1,636 kg di eroina, provento illecito di circa 100.000 euro, posto in essere dagli indagati nel periodo compreso tra maggio 2016 e giugno 2018, nella città di Macerata e zone limitrofe.
Dall’attività investigativa è stato possibile appurare che:
- l’eroina veniva approvvigionata in Ancona, da alcuni dei complici, i quali utilizzavano la tecnica dell’ingerimento e occultamento degli ovuli nel proprio corpo;
- il circuito messo in piedi dal principale organizzatore risulta essere a “compartimenti stagni”, ove trovavano possibilità di inserimento solo cittadini nigeriani, domiciliati in provincia, ma senza fissa dimora, motivo per cui si evidenzia la difficoltà nel rintracciare gli indagati. Basti pensare al fatto che uno di quelli sottoposti a custodia cautelare in carcere è stato localizzato nella periferia di Ferrara, dai Carabinieri di questo Comando Provinciale coadiuvati dai colleghi di quella città.