DOCUMENTO
Quello che il Presidente Draghetti ha grottescamente negato ai Consiglieri di Minoranza – e quindi ai Capisti – trincerandosi dietro ai formalismi dei 30 giorni a disposizione di un’Amministrazione per consegnare una documentazione richiesta, ora è arrivato ufficialmente alla stessa Minoranza, direttamente dalla Direzione Generale Affari Istituzionali e Legislativi della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, la quale ha ritenuto necessario sopperire essa stessa a questo grave vulnus di comunicazione e coinvolgimento democratico.
I sottoscrittori del presente documento sono quindi a comunicare a tutti i Capisti della Partecipanza Agraria di Cento che la Regione, nella “Presa d’atto approvazione modifica di Statuto a seguito dell’Assemblea generale del 17 novembre scorso” , ha ritenuto non ci fossero gli elementi per procedere direttamente alla chiusura dell’atto e ha chiesto tutta una serie di chiarimenti e integrazioni a quanto consegnato dall’Amministrazione della Partecipanza. Questo è un segno evidente e tangibile che i rilievi da noi presentati alla stessa Regione, inerenti anomalie procedurali e il merito dei punti votati dall’Assemblea dei Capisti, hanno un forte fondamento.
La Regione ha dunque bloccato la decisione di presa d’atto ed ha chiesto una lunga serie di chiarimenti che toccano i punti più importanti della modifica dello Statuto votati in Assemblea, primo di tutti quello relativo all’aver votato in unica soluzione le modifiche a diversi articoli dello Statuto vigente, quando all’art.8 dello stesso è chiaramente indicato che le votazioni debbano avvenire “sopra forme semplici e concrete proposte dal Consiglio. Ogni proposta o questione da sottoporsi alle deliberazioni dell’Assemblea deve essere votata separatamente …”.
Gli altri punti sollevati dalla Regione riguardano la mancata consegna del documento disciplinare dell’Assemblea, dove sono state indicate tutte le procedure da effettuarsi e ingiustificatamente non fatto pervenire alla Regione stessa e soprattutto è stato rilevato che “l’art.58 come modificato attribuisce al Consiglio il potere di vendere anche i terreni del tenimento storico, che sono in linea di principio inalienabili, senza limiti di entità; inoltre prevede che l’alienazione sia finalizzata genericamente all’acquisto di beni immobili, laddove il successivo art.59 contiene una diversa e più specifica previsione”: la Regione ritiene necessario “acquisire chiarimenti circa la portata innovativa dell’art.58 rispetto alle competenze del Consiglio e circa il rapporto tra l’art.58 e 59 relativamente alla destinazione dei proventi delle vendite.
L’ultimo punto toccato dalla Regione è quello relativo il riconoscimento economico ai Consiglieri. La Regione scrive: “rilevato che l’art.30, come modificato, prevede che i consiglieri hanno diritto di percepire un gettone di presenza per la partecipazione ai consigli e alle commissioni, mentre l’art.6 co.2 d.l. 78/2010 prevede che la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, di enti che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche è onorifica e può dare luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute.
Noi Consiglieri di Minoranza intendiamo quindi far partecipi tutti i Capisti della Partecipanza di Cento, agli sviluppi di quanto deciso nella nostra Assemblea del novembre scorso, con la responsabilità e l’orgoglio che le tesi che stiamo portando avanti, hanno un unico e preciso fine, ossia, quello di difendere il bene della Partecipanza di Cento. Nessuna posizione preconcetta, nessuna rivalsa, nessuna questione di parte o personale: stiamo affrontando questa battaglia per difendere le prerogative presenti nel nostro Statuto e che hanno permesso alla Partecipanza di Cento una vita lunga un millennio.
I Consiglieri della Partecipanza Agraria di Cento
Marco Gallerani – Renato Borgatti – Sandro Balboni – Raffaele Gilli – Renato Minelli – Corrado Borgatti – Germano Borgatti