Caro Sindaco Lodi,
ormai da qualche giorno è stato attivato il semaforo aggiuntivo sulla strada Statale in corrispondenza dell’abitato di Corporeno. Mi compiaccio che, per informazione dei cittadini, sia stata spiegata alla consulta civica della frazione la modalità di funzionamento dell’impianto in modo puntuale, preciso e dettagliato. Mi preme però farle presente un dettaglio che forse le è sfuggito: l’universo non finisce all’entrata di Dosso, dove finisce il territorio del comunale di Cento, così come non è possibile pensare che l’intero orbe terraqueo dipenda dal tempo di percorrenza della via Pedagna fino all’incrocio con la via Statale in frazione Corporeno.
Le do quindi una notizia, che per strana possa sembrarle, può contribuire a migliorare la comprensione del problema della viabilità: la via Statale prosegue oltre il territorio comunale di Cento. E aggiungo una informazione: nelle fabbriche e nelle imprese del suo comune sono occupati decine di migliaia di lavoratori che probabilmente non sanno nemmeno cosa sia e dove sia via Pedagna, ma che hanno necessità di arrivare in orario sul posto di lavoro. Confidando sulla sua attenzione, aggiungo un ultimissimo passaggio: l’orario in cui il semaforo funziona, incredibilmente, è lo stesso in cui i pendolari di cui le parlo, devono arrivare nella bella città del Guercino.
Quindi, gentile sindaco Lodi, le sembra possibile che per regolare il traffico nel fondamentale snodo di via Pedagna, si creino fra le otto e le nove di mattina code di auto che lungo la Statale arrivano fino dentro l’abitato di Dosso? E’ normale che dallo scorso lunedì chiunque abbia la disgrazia di arrivare a Cento dalla direzione di Ferrara, debba conteggiare venti minuti/mezz’ora in più rispetto al normale tragitto, per essere certi di arrivare in orario al lavoro? E’ possibile iniziare una sperimentazione senza avere considerato l’impatto sulle migliaia di utenti della Statale, e senza averli minimamente presi in considerazione come parte cruciale dell’intero processo?
Ora, se fra le condizioni richieste dalla Provincia per l’installazione, c’era – come pare – “la riduzione al minimo dei disagi per chi percorre la stradale” penso di poterle anticipare uno scoop: questa condizione non è minimamente rispettata, e le posso aggiungere anche una notizia che le non dovrebbe risultarle inattesa: molti automobilisti, per cercare “scorciatoie” stanno utilizzando in modo sistematico tutte le vie secondarie, alcune delle quali vere e proprie carrarecce, come via Banche, via Viaggia, Via Canale, per arrivare nella zona industriale della sua Città.
Gentile Sindaco, non so quando terminerà questa “sperimentazione” e mi auguro che a complicare le cose non arrivino condizioni meteo avverse, come ghiaccio, nebbia o neve. Se lei nel frattempo provvedesse a sistemare le cose per il meglio, non sarebbe una cattiva pensata. Purtroppo, per ora, L’unica cosa che per ora si potrebbe aggiungere all’entrata del suo territorio comunale è: “accidenti ai pendolari”. Buon Lavoro,
lettera firmata