È terminata l’attesa per i parrocchiani, e per la comunità tutta: questa settimana entreranno nel vivo i lavori post sisma del Santuario della Rocca e prenderanno il via i lavori di recupero della chiesa di San Pietro.
Al Santuario della Rocca martedì 27 novembre è previsto il montaggio della gru edile da parte della società Ahrcos. In quella gornata dalle 6 alle 19, e in caso di maltempo e/o problemi tecnici anche il mercoledì 28, in Corso Guercino, saranno introdotte diverse prescrizioni: verranno istituiti un divieto di sosta per tutti i veicoli dal civico 2 al civico 8 e dall’1 al 3, al fine di garantire la circolazione stradale; una strettoia asimmetrica per tutta la lunghezza dell’area interessata dai lavori; un divieto di sosta per tutti i veicoli in piazzale della Rocca dall’intersezione con via Bulgarelli all’intersezione con via Galletti, per consentire il passaggio in sicurezza del mezzo interessato ai lavori. L’azienda centese sta mettendo mano agli interventi di consolidamento strutturale delle murature, il cui obiettivo è il miglioramento delle criticità sismiche. I lavori inoltre riguardano il restauro e consolidamento delle volte di copertura, fortemente danneggiate dal terremoto. Le strutture voltate sono delle membrane molto fragili di costituzione e hanno una resistenza data dalla forma geometrica che con il terremoto in alcuni punti è stata danneggiata: Ahrcos quindi sta provvedendo con sistemi tecnologici all’avanguardia, come il consolidamento con rinforzi in carbonio, e tecniche tradizionali, come il posizionamento di catene a risolvere tutte le criticità sismiche e statiche. In primavera di potrà procedere con gli interventi di carattere architettonico.
L’accantieramento alla chiesa di San Pietro avrà inizio a partire da giovedì 29 novembre. Sono già stati effettuati i sopralluoghi con l’impresa Emiliana Restauri in via Cremonino, perché l’intervento si possa svolgere in condizioni di sicurezza per la circolazione stradale: a parte la soppressione di alcuni stalli di sosta, non vi saranno ulteriori riflessi sull’attuale viabilità. Si comincerà dal recupero della navata centrale, mentre nel secondo stralcio ci si concentrerà sulle navate laterali e sulle cappelle. La particolarità di questo edificio è che il proprietario è lo Stato Italiano, attraverso il F.E.C. ( Fondo Edifici di Culto ): ciò ha reso la procedura molto complessa per numero di enti coinvolti.