Consiglio comunale del 30 novembre 2018– – Intervento sull’ordine dei lavori del Capogruppo del Gruppo consiliare del Partito Democratico di Cento Piero Lodi per motivare la decisione del Gruppo di abbandonare l’aula in segno di protesta
“Signor Presidente, le chiedo la parola perché dobbiamo fare alcune considerazioni come Gruppo consiliare e poi, sulla base di queste considerazioni, abbandoneremo l’aula.
Noi crediamo si debba dare un segnale forte a questa Amministrazione e per questo motivo, dopo aver presentato alcune considerazioni abbandoneremo l’Aula.
Chiediamo una forte discontinuità nell’attuale atteggiamento; atteggiamento che non è più oggettivamente tollerabile.
Non solo per la costante mancanza di rispetto nei confronti dei singoli consiglieri, ma più in generale per la mancanza di rispetto sistematica a questa Istituzione.
Signor Presidente, parto dai Lei ma come capirà presto allargherò il discorso.
Lei domenica mattina ci ha mandato una mail nella quale sostanzialmente chiedeva scusa per la convocazione odierna che è stato – come spesso accade, purtroppo – rocambolesca…
Non rispettosa del diritto di ogni Consigliere comunale di organizzare non solo la propria vita personale ma anche e soprattutto la propria attività di valutazione delle delibere che vengono esaminate.
Glielo diciamo con simpatia ed affetto, ma una lettera in cui un Presidente del Consiglio comunale chiede scusa per una convocazione va bene ma solo se è accompagnata dalle dimissioni della carica. Perché se io sono Presidente di una istituzione e se non condivido una convocazione, semplicemente non la firmo. Non posso firmare una convocazione dicendo che questa è da imputare ad esigenze di altri, prendendone dunque così le distanze.
Io conosco, noi conosciamo, la passione e la serietà con cui Lei siede su quello scranno. Però Le ricordiamo che in questo momento per volontà di quest’Aula, e anche con i voti del Partito Democratico, Lei è la seconda carica di questo Comune e dovrebbe ricordarlo anche quando Le viene chiesto – ad ogni piè sospinto a quanto pare – di prendere delle decisioni che non condivide.
Nel merito di questa nostra decisione molto sofferta di abbandonare l’Aula per questa seduta non ci sono però solo motivazioni di forma ma anche importanti problemi di sostanza.
Si continua, si continua, ad ignorare l’attività istituzionale per il tramite delle Commissioni. Abbiamo assistito – ed è oggettivamente uno scandalo – ad una integrazione all’ordine del giorno della seduta di oggi che introduceva il bilancio previsionale della Fondazione Teatro senza che questo passasse in Commissione. In questo senso c’è una variazione che non abbiamo mai visto.
Questo è grave perché non solo Lei, Presidente, aveva assunto con noi degli impegni; ma anche la Presidente della Commissione Cultura aveva fatto la stessa cosa. Ma come sempre sono impegni scritti sull’acqua o nel vento…
Abbiamo poi visto una cosa che ha raggiunto un “picco negativo” nella dignità di questa Istituzione: abbiamo sostituito la Prima Commissione con un “Bignami” inviato via mail dall’assessore Fortini che ha scritto “vi mando una sintesi dei punti per opportuna conoscenza”.
Bene la sintesi. Ma la sintesi viene dopo la discussione, non può sostituire la discussione…
Allora oggi noi non ci troviamo a discutere di cose marginali ma ci troviamo a discutere di cose che cambieranno per sempre alcuni elementi importanti di questa nostra Comunità.
Lei, Sindaco, ha detto che “vendere CMV Energia & Impianti e CMV Servizi è una cosa che si fa una volta sola nella vita”. Noi le diciamo “per forza” perché una volta vendute non sono più tue e non sarà quindi possibile venderle una seconda volta.
Noi avremmo voluto partecipare con più consapevolezza a questo processo. Ma così non è stato. Non ci è stato consentito.
Anche per una prassi che Lei, Sindaco, ha voluto seguire nonostante il nostro parere contrario.
Certamente Lei ci può ignorare, del resto lo sta facendo da due anni ed otto mesi… Ma non sta così ignorando solo noi ma anche il buon senso.
In virtù di questa prassi che noi respingiamo in maniera sdegnata, Lei ha inteso fare degli incontri bilaterali: un Capogruppo alla volta, invitandolo in CMV, davanti ad un caffè.
Noi crediamo che la politica viva anche di ritualità, di forma e non ci piace questo suo modo di raccontare singolarmente “la stessa messa” a più persone senza che nessuno possa realmente sapere cosa ha raccontato all’altro.
Se il nostro Regolamento prevede la Conferenza dei Capigruppo, un motivo ci sarà.
Il nostro regolamento non lo ha fatto l’Amministrazione precedente… ma lo hanno fatto i Centesi, stratificandolo negli anni.
Lei, sindaco, non è un Centese, ma noi Le chiediamo di rispettare i nostri regolamenti; di rispettare le nostre Istituzioni.
Ricordiamo, infine, che ci sono i giacenza alcune interrogazioni. (omissis)
Evidenziamo che se un Capogruppo o anche un singolo Consigliere presenta una interrogazione “urgente” avrebbe diritto ad una risposta tempestiva.
Ho inoltrato una interrogazione per sapere se era vero quanto segnalatomi da dei genitori relativamente al fatto che c’era una scuola materna al freddo.
Ad 11 giorni di distanza dalla domanda, nemmeno un cenno informale di risposta.
Signor Presidente, noi crediamo che sia suo compito vigilare sulle prerogative dei Consiglieri comunali, anche di fronte all’atteggiamento del Sindaco la cui indifferenza nei confronti delle minoranze è nota.
Spero di avere così motivato la nostra decisione di uscire dall’aula che viviamo come gesto d’amore per questa Istituzione di fronte alla sua sistematica umiliazione”.