È stata adottata ieri, in Consiglio comunale, la variante al Piano della Ricostruzione. Il complesso sistema è stato spiegato nell’intervenuto del progettista Roberto Farina, che ha sottolineato come le linee guida seguite nella stesura del documento siano la riduzione del consumo del suolo e la riqualificazione delle strutture già esistenti, ma che attualmente giacciono inutilizzate. Per la variante, che ha un valore strategico per il territorio, ha richiesto un grande impegno dal momento che sono pervenute cento manifestazioni di interesse o proposte da parte di privati. E dopo l’istruttoria da parte degli uffici comunali e diversi passaggi in commissione consiliare, un quarto delle osservazioni sono risultate accoglibili. Tra gli interventi inseriti, l’ampliamento di alcune attività produttive, la realizzazione di un nuovo deposito degli autobus in via del Curato, il trasferimento del supermercato Famila dal parco commerciale ‘102’ all’area Ex Pesci, e operazioni per nuove aree residenziali. Dal capogruppo del Partito Democratico, Piero Lodi, è stato sottolineato come sia mancato il coinvolgimento dell’opposizione «nel percorso endo-procedimentale. Questo ci avrebbe permesso di avere idee ben più chiare in fase di votazione», e ha evidenziato come «siano serviti tre anni perché ‘la montagna partorisse un topolino’, in quanto abbiamo notato che alcune schede d’intervento sono tornate qui con una rimodulazione di superfici o indici». Anche da Marco Mattarelli (Libertà per Cento) non è mancata una sottolineatura, in particolare sul fatto che nel Piano poco sia contenuto per il rilancio delle frazioni e ha citato i casi di XII Morelli, Reno Centese, Alberone e Casumaro, «dove, di fatto, nulla è previsto». Per la variante nel suo complesso: Contrari il PD, Libertà per Cento, Lega; favorevoli Cento Civica e Idea in Comune; astenuti Gruppo Misto, Noi Che, Onda Centese. Il Consiglio ha dunque approvato a maggioranza.