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Lettera al Direttore: Sabato, 12 settembre, converranno a Mirabello, con l’intento di “Riunire la Destra”

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Lettera al Direttore

Sabato, 12 settembre, converranno a Mirabello, con l’intento di “Riunire la Destra”, i firmatari del documento delle cosiddette 24 sigle. I quali, dopo il convegno tenutosi a Roma il 30 giugno, ed intitolato: “Un Appello, un Progetto e un Patto PER RIUNIFICARE LA DESTRA ITALIANA”, alla presenza di tanti big di An, ex colonnelli, ex ministri, ex parlamentari, nella sala delle Cariatidi (mai nome fu più appropriato) di Palazzo Wedekind, tenteranno di creare una nuova aggregazione politica, anche in vista dell’assemblea degli iscritti della Fondazione di An, prevista per il prossimo 3 ottobre. Dopo di loro, ci sarà un’intervista, sugli stessi temi, a Gianfranco Fini, per suggellare, anche in modo simbolico, l’embrione di questa riconciliazione di vertice, tra i 24 personaggi in cerca d’elettore (e di leader), ed il leader senza voti, né partito. Ma voler creare un nuovo partito, vista anche la varietà delle sigle, ed i pochi aderenti alle stesse, ha tutta l’aria di essere un operazione di “Destra Arlecchino”, servo di due padroni (il centro ed il PD). Scegliere Mirabello, che da luogo sacro del MSI, è diventato la terra desolata e maledetta del tradimento finiano, è già di cattivo auspicio, nonché di cattivo gusto, per quella che più che una manifestazione politica, rischia di trasformarsi in una seduta spiritica. Le sigle di cui sopra, invece che aggregazioni di Destra, appaiono come 24 sfumature di grigiore politico, i cui titolari, in molti casi sono dei pluritrombati, come il loro capo virtuale, anch’esso trombato, e che nessuno, tranne essi, ormai vuole più. Inoltre, a ben guardare, appaiono mossi, non già dal desiderio di ricreare una Destra, che già c’era, il MSI, o se si vuole anche AN, e che Fini, con la complicità od il tacito assenso di costoro, ha provveduto a disperdere ed a distruggere, ma dalla brama di ritornare alle luci della ribalta politica, ed alle comode poltrone di Camera, Senato, ed altre assemblee elettive. Ma quale Destra vogliono creare costoro, se la prima preoccupazione che hanno manifestato, nel convegno di Roma, è stata quella di prendere le distanze dalle uniche Destre, che sono vincenti in Italia, criticando la Lega di Salvini, non citando mai Casa Pound, e riservando a Fratelli d’Italia, una riduttiva ed invidiosa considerazione, visto che sono gli unici ex AN, eletti in parlamento, con l’aggiunta di Fini, che vuole essere considerato, e non senza motivo, l’anti Le Pen (visti i suoi insuccessi, paragonati con i successi del Front National di Marine Le Pen). Queste delicate “anime di un’indefinita pseudo-destra politica” vogliono creare una formazione di “destra perbene”, ottocentesca e patriottarda, situata in posizione centrista, e che piaccia innanzitutto alla sinistra renziana, una destra da vecchie zie con “the e biscotti”, che non si preoccupa di problemi devastanti per l’Italia, come l’Euro e la massiccia immigrazione clandestina, pur facendo continuo e retorico riferimento, in funzione antileghista, al tema dell’unità nazionale. Tale formazione di “Destra Arlecchino” in pratica, avrebbe l’unico compito di creare tantissima confusione, e prendere pochissimi voti nell’elettorato di Destra. Ma la cosa peggiore, che traspare tra le righe, è l’invidia verso il successo di Salvini, che ha il coraggio di dire cose davvero di Destra, e di non vergognarsi dei suoi rapporti con Fratelli d’Italia e Casa Pound. Se Salvini ha occupato lo spazio a Destra, che Fini ed i 24 apostoli hanno voluto abbandonare, la colpa è solo loro, se hanno voluto sciogliere il MSI, e portare AN nel tritacarne berlusconiano del PDL, che li ha annientati è colpa loro, soltanto loro. È poi curioso vedere, come in quest’armata Brancaleone, si mescolino assieme, gli ex finiani ed ex rautiani del MSI, facendo anche ricordare come Fini, eletto segretario del partito, fu poi sconfitto nel 1991 da Pino Rauti, e dopo poco tempo, a fronte di insuccessi elettorali, Rauti venne destituito, e Fini riprese il posto di segretario del MSI, costoro vorrebbero forse riproporci oggi la stessa operazione? Come naufraghi in balia delle onde, sperano ancora una volta, disperatamente, che attaccandosi al marcio tronco galleggiante della leadership finiana, di poter ritornare agli allori ed al potere di un tempo, e d’altro canto, il loro capo naturale, Gianfranco Fini, scalpita per ritornare in campo, fosse anche camuffato come “allenatore” di una simile squadra di brocchi. Ma s’illudono forse, che il tradimento di Fini sia stato dimenticato e perdonato dal popolo di Destra? L’assassino torna sempre sul luogo del delitto, ma qui vediamo anche le “vittime” affollarsi nel medesimo luogo, e tutti quanti con l’aspetto dei vampiri politici assetati di voti e di consenso, e non certo per fedeltà a quegli ideali di Destra, che non hanno esitato a rinnegare, nella breve stagione in cui furono al potere, credendo forse che rinnegare ed abiurare al proprio passato di missini, diventando neoconvertiti “antifascisti” potesse garantire loro un più ampio consenso. Non hanno capito, Fini in testa, e gli altri a seguire, che i voti ed il consenso venivano dalle idee che manifestavano, e dalla fedeltà agli Ideali di Destra, che il MSI incarnava, tolta la fedeltà, sono caduti nella polvere e nell’oblio, da cui non si rialzeranno mai più. Resta comunque da dire una cosa, in fondo i personaggi sopraccitati sono rimasti dei nostalgici, anche se non più di Salò, ma dei salotti del potere, in cui hanno fatto una fugace apparizione.

 

Cesare Falzoni, iscritto al MSI, ininterrottamente dall’età di 19 anni.

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