I Redazionali di areacentese.com
Di Giuliano Monari
Anche il nuovo anno scolastico, il secondo del dopo-sisma, è cominciato. Lunghe file di studenti, ma anche lunghe file di veicoli. Come al solito. Traffico semi-paralizzato per quasi mezzora e le solite proteste di tutti. Già, nessuno vuole gli ingorghi ma tutti saltano in macchina per fare anche poche centinaia di metri. Tutte cose già scritte e già commentate decine di volte. Per il giornalista che deve scrivere il ‘solito’ articolo del primo giorno di scuola la vita è facile: basta cercare uno degli articoli degli anni passati, fare il classico copia-incolla, cambiare qualche frase qua e la, e voilà … il gioco è fatto. Negli anni il problema del traffico a Cento e frazioni, in particolare Renazzo, non è mai stato affrontato seriamente. Si sono scritti fiumi di parole ma la foto scattata, ogni anno, è sempre la stessa, con qualche veicolo in più e qualche maleducato in più che attraversa a piedi anche se il semaforo è rosso. Ma sempre la stessa. E così il copione (non il vicino di banco a scuola) anche stamani, a Renazzo, si ripetuto con le solite file di veicoli ed un caos che ricordava più una megalopoli che un piccolo centro di provincia. E le frasi che si sentono tra una portiera sbattuta ed un clacson sono sempre le stesse: “servirebbero più vigili urbani, servirebbero i ‘Pedibus’, ci vorrebbe più educazione” …. ecc. Ma di fatto, nulla cambia. Parafrasando la legge della conservazione della massa: nulla si crea e nulla si distrugge, tutto si trasforma. Anche nei caotici orari di entrata-uscita dalle scuole nulla cambia, si trasforma … nel senso che cambiano solo i modelli dei SUV ma la fotografia, ci ripetiamo, è sempre la stessa.