E’ successo qualche giorno prima delle vacanze natalizie in un istituto scolastico superiore del copparese, dove un insegnante 40 enne è stato aggredito all’uscita della scuola dal patrigno di una allieva. Il professore, nel corso delle lezioni, aveva ripreso la giovane studentessa, la quale avviava una accesa discussione con il docente. Al termine delle lezioni la minorenne riferiva del diverbio avuto con il l’insegnante al patrigno, il quale si presentava all’uscita dell’istituto scolastico ed avuta la presenza del docente gli sferrava un pugno al volto. La vittima si recava presso il pronto soccorso dell’ospedale di Cona, per le cure del caso e successivamente, dopo aver meditato sul come affrontare la vicenda, ha deciso di formalizzare la propria denuncia querela nei confronti dell’aggressore. I Carabinieri hanno quindi identificato il presunto responsabile del gesto residente in provincia, e lo hanno deferito alla Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni personali.
La problematica del comportamento violento, per fortuna di pochi genitori, nei confronti del corpo docente, coinvolge quindi anche la provincia estense, pertanto giova evidenziare alle famiglie che le aggressioni, siano esse verbali che fisiche costituiscono reato perseguibile penalmente, oltre a non costituire un modello educativo adeguato per i figli e gli altri studenti.
L’arma dei Carabinieri al riguardo ha da anni aderito al progetto “La cultura della legalità” effettuando numerosi incontri e conferenze con gli studenti presso gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, su tutto il territorio nazionale, proprio al fine di far comprendere ai giovani il senso ed il valore delle proprie azioni e delle conseguenze che queste comportano sul loro futuro.
ARGENTA: Aggredisce la compagna, i Carabinieri la proteggono e lui li colpisce, arrestato.
La notte di domenica 15 gennaio 2023 alla Centrale Operativa 112 dei Carabinieri di Portomaggiore (Fe) giungevano più chiamate da parte di cittadini allarmati, i quali segnalavano una violenta lite tra un uomo ed una donna, nei pressi di un locale pubblico di via Cesare Terranova in località Santa Maria Codifiume nel Comune di Argenta (Fe). Sul posto veniva immediatamente inviata una pattuglia della locale Stazione dell’Arma, i cui militari accertavano la veridicità delle segnalazioni. In particolare venivano identificati F.W., 32 enne bolognese, il quale stava discutendo animatamente con la compagna, una 27 enne felsinea, la quale confermava che l’uomo l’aveva aggredita e minacciata nel corso di una lite scaturita da motivi sentimentali. Nel corso delle fasi di identificazione tuttavia il fidanzato continuava ad inveire contro la giovane e cercava di aggredirla, tanto da indurre i militari a frapporsi tra i due, per evitare che la vittima venisse colpita. Per tutta risposta il fidanzato irruento minacciava di morte i militari e li aggrediva, spintonandoli per raggiungere la ragazza, facendo cadere a terra uno degli operanti. A questo punto F.W. veniva arrestato per violenza e minaccia a pubblico ufficiale e trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Portuense, sino alla mattina di lunedì 16 gennaio quando, il Giudice Monocratico del Tribunale di Ferrara lo ha condannato, a seguito di patteggiamento, alla pena di un anno di reclusione.
Anche in questa occasione si ricorda che l’Arma dei Carabinieri dispone di personale addestrato e dedicato alla grave problematica della violenza di genere e contro le fasce deboli, per cui le vittime non debbono esitare a rivolgersi ai Comandi dei Carabinieri o semplicemente chiedendo aiuto/consiglio agli operatori del 112.