“Dopo 30 anni di latitanza, grazie all’eccelso lavoro dei Ros dei carabinieri, finalmente è stato arrestato Matteo Messina Denaro, ritenuto l’ultimo padrino di Cosa Nostra. Ci congratuliamo con i nostri colleghi che non si sono mai dati per vinti in questi anni nella lotta alla criminalità organizzata e che passeranno ora alla storia facendo trionfare la giustizia” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, sindacato dell’Arma dei carabinieri – “L’arresto di oggi conferma la grande preparazione e competenza delle Forze dell’Ordine, soprattutto nell’analisi dello scenario malavitoso italiano, senza il quale sarebbe stato impossibile escogitare una modalità d’intervento efficace” – prosegue Nicolosi – “In tal senso fu ‘premonitrice’ la dichiarazione di Salvatore Baiardo, a suo tempo persona di fiducia dei boss Graviano, che a novembre 2022 svelò su La7 al programma ‘Fantasmi di Mafia’, le condizioni di salute precarie di Matteo Messina Denaro, palesando la possibilità di un suo arresto. La nostra più totale ammirazione al procuratore della Repubblica di Palermo, Maurizio De Lucia e l’aggiunto Paolo Guido, per aver guidato le operazioni e aver portato in alto il nome della Giustizia”
Il generale di divisione Pasquale Angelosanto, comandante dei Ros, dice all’agenzia di stampa Agi che «oggi 16 gennaio 2023 i Carabinieri del Ros, del Gis e dei comandi territoriali della Regione Sicilia nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo hanno tratto in arresto il latitante Matteo Messina Denaro all’interno di una struttura sanitaria a Palermo dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche». I Ros dicono che Matteo Messina Denaro non ha opposto resistenza all’arresto. Si trovava in cura nella clinica da oltre un anno. I carabinieri hanno inviato la foto dell’arresto. Messina Denaro, è stato portato nella caserma dei carabinieri San Lorenzo in via Perpignano. Quindi,è stato trasferito dalla caserma San Lorenzo ed è diretto all’aeroporto di Boccadifalco dove sarà portato in una struttura carceraria di massima sicurezza, come si era già fatto per Totò Riina, arrestato il 15 gennaio di 30 anni fa. L’agenzia di stampa AdnKronos scrive che Messina Denaro si era presentato in clinica con il nome di Andrea Bonafede.