
Di Marco Cevolani
Parte oggi un nuovo approfondimento del nostro giornale, approfondimento che vuole semplicemente esaminare, con occhio critico, le eventuali mancanze che la nostra città ha per ambire a essere considerata meta turistica e soprattutto se offre tutti i servizi che una località turistica offre, solitamente, ai visitatori.
Non vogliamo lanciare critiche a nessuna amministrazione ma speriamo che dai nostri redazionali possano venire spunti di riflessione per discussioni, politiche e non, ma che alla fine si possano colmare eventuali lacune.
Partiamo dalla cosa se vogliamo più banale: il famigerato gadget turistico. Tutti noi, chi più chi meno, ha in casa un souvenir dell’ultima città visitata: una miniatura del Colosseo, piuttosto che della Torre Eiffel o la classica gondola veneziana.
Se un turista che ha appena visitato Cento vuole portarsi via un ricordino – a meno che non prenda un pezzetto di porfido dalla piazza, cosa assolutamente vietata o non si trovi un escremento di cane sotto la suola delle scarpe – cosa potrebbe acquistare? Una volta nelle tabaccherie si trovavano le cartoline con vedute – sempre più datate – di Cento.
Non sarebbe bello poter trovare nei negozi una miniatura della Rocca? O le statuine del Guercino? Sono di facile reperibilità guide su Cento? O libri sulla storia di Cento? Se ne stampano ancora?
Il Carnevale di Cento ha una mascotte? Perché non crearne una su cui poi modellare pupazzi e tanto altro?
Nella produzione di souvenir potrebbero essere coinvolte le aziende locali, alimentando così un ulteriore indotto per la città.
E voi, cari lettori, avete qualche suggerimento?
