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FCA VM MOTORI : LA SITUAZIONE SEMBRA IN CAMBIAMENTO, IN REALTA’ TUTTO RIMANE COM’E’…. QUINDI PREOCCUPANTE

DiGiuliano Monari

Nov 30, 2018

Giovedì 29 novembre 2018 si è tenuto a Torino l’incontro con FCA per la presentazione del
piano industriale 2019-2021 relativo agli stabilimenti italiani. Gli incontri sono stati due, al
mattino con le OO.SS. Firmatarie ed al pomeriggio con la Fiom. La consuetudine di questa
prassi non può nascondere un vulnus democratico che prima o poi dovrà essere affrontato
anche dalle Istituzioni. In un contesto che sicuramente registra alcune importanti novità,
vedi un investimento complessivo di 5 miliardi di euro, la decisa sterzata verso ibrido ed
elettrico, da anni sollecitata dalla Fiom, quattro nuovi modelli, due dei quali daranno
certamente ossigeno agli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano, sono, tuttavia, presenti
aspetti che continuano a destare molta preoccupazione.
· viene annunciata la piena occupazione entro la fine del 2021 (era già stata
annunciata per il 2014 e per il 2018); senza una dichiarazione di volumi produttivi
attesi, in base a cosa si preannuncia la piena occupazione? Quale livello di piena
occupazione? E’ evidente che per piena occupazione si intende la prosecuzione
della situazione attuale nella quale in molti stabilimenti (VM compreso) centinaiamigliaia
di lavoratori sono in cassa integrazione e contratto di solidarietà.
· In alcuni di questi (Pomigliano e Mirafiori) gli ammortizzatori o sono terminati o
stanno volgendo al termine: FCA ritiene che a fronte del piano di investimenti
annunciati, il Governo non potrà rifiutare una proroga degli stessi. Per attraversare
i prossimi tre anni, quindi, si auspica in una interpretazione “elastica” del Governo
della norma di legge.
· Di 13 modelli preannunciati, effettivamente nuovi saranno solo 4. Per altri 9 si
tratterà di restyling.
· Nella premessa alla presentazione, FCA ha dichiarato che il passaggio graduale
ma inesorabile dalla trazione a combustione a quella elettrica determinerà un
chiaro problema occupazionale. Il rapporto, infatti, auto elettrica/auto a
combustione dal punto di vista degli addetti interessati è di 1/5 – 1/10: significa
una riduzione della mano d’opera del 20 – 25%.
· Per quanto riguarda la questione diesel, e quindi anche VM, si registra che la
comunicazione di volere andare oltre il 2022 nella produzione di questa
motorizzazione non è stata avvalorata da nessun elemento oggettivo. Scelte in
sede europea e dei singoli Governi, scelte delle grandi case automobilistiche,….
tutto conferma la direzione verso un rapido abbandono della trazione a gasolio.
Non è dato quindi sapere il fondamento di un’affermazione che ha avuto più il
sapore di un’azione tesa a tranquillizzare opinione pubblica e, sopratutto,
lavoratori. Inoltre, se si sposta il termine delle produzioni diesel dal 2022 al 2024,
2025… sarà risolutivo del problema? Relativamente a VM tutto rimane nell’angusto
perimetro della produzione del diesel (diesel ibrido non viene minimamente preso
in considerazione) in un mercato, quello americano, che relega questo tipo di
motore ad una nicchia e sul quale grava la minaccia Trumpiana dei dazi. In
considerazione del fatto che da febbraio 2016 (inizio della cassa integrazione
nell’era FCA) a giugno 2019 (termine dell’attuale periodo di Contratto di
Solidarietà) saranno stati 33 su 40 i mesi interessati da ammortizzatori sociali, la
prospettiva della piana occupazione risulta, quanto meno, azzardata. La reiterata
strategia di voler tranquillizzare sostenendo che tutto va bene è, nei fatti,
sbagliata. E’ stato spiegato che c’era la cassa per il diesel-gate VW, poi che era
colpa del diesel-gate FCA, poi del nuovo modello Ram, per ora, motorizzato solo a
benzina, ….. sempre alla ricerca di un motivo “altro” pur di non voler affrontare la
realtà. Degli aspetti positivi del nuovo piano presentato il 29, nessuno riguarda lo
stabilimento VM: il dato è chiaro ed evidente.
E’ necessario che tutti abbiano consapevolezza di questo. La prospettiva produttiva ed
occupazionale di VM la si costruisce insieme partendo da un elemento di onestà
intellettuale: lo stabilimento è in crisi e il futuro sarà legato esclusivamente alle dinamiche
di mercato se FCA non opererà iniziative di ricerca ed investimenti importanti volti alla
riconversione.

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